venerdì 19 agosto 2011

Sul giornalismo


Durante i primi giorni di agosto, sono stato l’inviato di una testata per cui scrivo, Otranto Oggi, per il Mercatino del Gusto, che si è tenuto a Maglie appunto i primi cinque giorni di agosto. Ciò mi ha portato a vivere questo lungo evento, giunto alla dodicesima edizione, da un altro punto di vista: quello di chi deve fare informazione e, pur usufruendo dei benefit legati alla posizione (ingressi gratuiti per le serate a tema etc) non è lì semplicemente per divertirsi, assaggiare nuovi sapori o rilassarsi. Particolarmente gratificante il passaggio in cui ho intervistato il ministro Raffaele Fitto.
Sono giornalista dal millennio scorso, iscritto all’albo da 10 anni, quindi sono cose che già avevo avuto modo di capire, ma trovarmici dentro ogni volta mi porta alla mente le stesse cose: la responsabilità che abbiamo verso i lettori. Quasi tutto sugli stand e alle serate era pregevole, i gusti si sposavano bene con il tema delle varie occasioni d’incontro, quindi il mio lavoro è stato relativamente facile, ma mi è capitato altre volte di stroncare tale o tal’altra cosa.
Ora, esistono principalmente due tipi di lettori, con le varie sfumature tra un estremo e l’altro: l’ipercritico e chi ripone cieca fiducia. Il primo tipo non si ferma a ciò che legge, e quindi saggia da sé la bontà di quanto scritto. Il secondo tipo però si fida del giornalista di turno, a volte non capendo che si tratta di una persona come lui, con convinzioni più o meno condivisibili (basti pensare alla differenza tra Bruno Vespa, Enrico Mentana e Michele Santoro).
Quanto cambia la vita di queste persone un articolo o un servizio televisivo? Per questo sono sempre più convinto che non ci si svegli giornalista, bisogna avere la predisposizione, la passione, e sopratutto l’onestà verso se stessi e i lettori. I lettori possono cambiare il modo di pensare in base a quel che leggono, la responsabilità nei loro confronti è massima. Anzi, sono convinto che i giornalisti, più che i politici, decidano le sorti delle elezioni. Se non è responsabilità questa...