lunedì 30 luglio 2012

C'è crisi, c'è grossa crisi

Pochi giorni fa ho rivisto il film “Fantozzi subisce ancora”. Un particolare che mi ha dato da pensare è l’inizio, quando i dipendenti della ditta in cui lavora anche il ragionier Fantozzi entrano a lavorare. Be’, lavorare è un parolone, come si può vedere nella pellicola. Ma il passaggio a cui mi riferisco è un altro.
“La produttività [...] è l’unica strada per uscire dalla crisi” recita la voce di Fantozzi. L’Italia è quindi da trent’anni in crisi? Ora, ammetto di non aver seguito bene la vicenda, ma tre decadi mi sembrano tante per affrontare qualunque tipo di difficoltà. Dunque, siamo sicuri che ci sia sul serio?
Altre due citazioni mi sembrano pertanto d’obbligo. La prima dà un’idea di ciò che credo stia succedendo in merito a questa situazione, ed è di Marilyn Manson, tratta direttamente dal documentario Bowling a Columbine di Michael Moore: “Lascia che continuino ad avere paura, e consumeranno”. Credo che la crisi sia ormai una parola, uno spauracchio, che spinge la gente a cercare l’offerta al supermercato e il prezzo più basso al momento di qualsiasi transazione, ma comunque non porta a evitare del tutto determinate cose. Semplicemente a cambiare fornitore.
È così? Non so, ma la seconda citazione è quella con cui vi lascio. L’autore è uno degli uomini più controversi che l’Italia ha avuto, Giulio Andreotti: “A pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca.”
Buona crisi a tutti.