domenica 28 aprile 2013

Il campione (1)



Ci sono alcuni sport che hanno meno visibilità di altri. Ok, è qualcosa di ovvio, ma non è altrettanto ovvio che campioni, anzi gemme assolute della loro disciplina siano sconosciute ai più. È il caso dell’ucraino Vitali Klitschko e il fratello, pugili, entrambi i quali avrei voluto vederli contro Mike Tyson (altra gemma pura, ma almeno è conosciuto): il fuoriclasse americano, seppur non alto quanto la maggior parte dei suoi avversari, era capace di tener loro testa, e mi sarebbe piaciuto vedere se contro Klitschko avrebbe confermato questa sua qualità o meno.
Vitali Klitschko è campione mondiale dal 2008, e all’orizzonte non si vede chi possa tenergli testa. Il fratello Wladimir, invece, è detentore di numerose cinture mondiali, la più vecchia ce l’ha dal 2006. Praticamente i due fratelli hanno monopolizzato gli incontri per i titoli massimi, peccato che l’abbiano fatto in un’epoca in cui gli incontri di boxe in televisione non hanno lo stesso share di fine anni ’80, quando sul ring il dominatore assoluto era appunto Mike Tyson.
Un altro caso è Anderson Silva, che lotta un altro sport da combattimento, le Mixed Martial Arts, cugina di secondo grado del wrestling (in questo caso i combattimenti non sono predeterminati, nulla di deciso a tavolino). Svolge MMA, categoria peso medio, nella massima federazione mondiale, la UFC, con atleti molto competitivi, tra cui l’unico italiano Alessio Sakara, che conosco e ho intervistato.
Silva è ormai il miglior peso medio del mondo e il primo della classifica “pound for pound”. La sua preparazione, dal jiu jitsu brasiliano, nazione di origine dell’atleta, in poi è molto affascinante, ma il dominio inizia dal 2004, e anche io parto da lì. Nel 2004 firmò per la compagnia Cage Rage, affrontando al debutto, grazie alle credenziali acquisite, il campione dei pesi medi Lee Murray, e strappandogli la cintura. Dall’11 settembre 2004 a metà 2006, quando lasciò la compagnia per firmare con la UFC di Dana White, ha sempre avuto quella cintura alla vita. Anche alla corte di Dana White, l’appuntamento con la cintura è intervallata da un solo incontro “di preparazione”, prima del match per il titolo, la vittoria di ottobre 2006 contro Rick Franklin, durante l’evento UFC 64. A luglio 2013 è atteso dall’ennesima difesa del titolo pesi medi, nel main event della serata UFC 162.
Finora sette anni di regno, mai interrotto, ma nove anni praticamente continui con la cintura pesi medi, compresi i due anni di dominio nella Cage Rage. Imbattuto nella UFC, ha avuto la meglio anche quando ha affrontato atleti della categoria medio-massimi, il che dimostra una volta in più la superiorità della sua preparazione, delle motivazioni e quant’altro, una volta entrato nell’ottagono.
Anche in questo caso, peccato che in Italia le MMA non abbiano la copertura televisiva americana, perché in America tutti si sono accorti dell’eccezionale bravura di Anderson Silva nella sua disciplina.