lunedì 25 maggio 2015

"The Simpson Ride" made in Hollywood


È di questi giorni la notizia dell’inaugurazione di “The Simpson Ride”, già ribattezzato “Springfield”, a Hollywood, in California. Si tratta di un parco giochi a tema Simpson, con la cittadina di Springfield riprodotta in ogni suo particolare. Si va dalla taverna di Boe, alla casa di Cletus (nel parco giochi un Irish pub), alla scuola in cui Bart e Lisa studiano, alla centrale nucleare e così via.
La cosa che mi ha colpito del parco giochi di Los Angeles, partito come idea nel 2008 a Orlando, negli Universal Studios (lì a sondare il terreno furono delle montagne russe a tema Krustyland), è la similitudine con Disneyland, creatura di Walt Disney. Topolino nacque infatti nel 1928 e Disneyland, complice forse la seconda guerra mondiale, nel 1955, 27 anni dopo. I Simpson hanno esordito in TV nel 1989 e “The Simpson Ride” nel 2015, 26 anni dopo. 26 stagioni, circa 600 episodi, il Time Magazine che lo ha dichiarato “la miglior serie televisiva del secolo”, una stella nella Walk Of Fame di Hollywood, e premi che sarebbe impossibile elencare.
I Simpson hanno di fatto cambiato la storia della televisione, e un parco giochi era quasi un atto dovuto.
Tutto è studiato fin nei minimi dettagli, dal fumo (innocuo) che esce dalle ciminiere della centrale nucleare, al Jet Market di Apu nel quale si possono acquistare souvenir, al Krusty Burger dove, introdotti da Krusty il Clown, si possono mangiare gli hamburger descritti nel cartone animato e così via. Un’operazione commerciale partita sicuramente meglio di Disneyland (Walt Disney si indebitò per creare l’intrattenimento al suo interno, e solo successivamente guadagnò grazie a esso una fortuna), ma che ha le carte in regola per diventare leggendario quanto il parco giochi introdotto dal simbolo di Topolino. A “Springfield” i faccioni di Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie Simpson salutano i numerosissimi visitatori e portano in un attimo nella serie televisiva. Con tanto di Serpente o Telespalla Bob, due personaggi dalla matrice più controversa (il primo è un rapinatore, il secondo tenta di uccidere Bart Simpson a ogni sua apparizione), che possono palesarsi d’improvviso e portare un felice scompiglio nelle famiglie che visitano il parco.
Un lavoro non da poco, a mio avviso, e che merita di essere visitato.