giovedì 24 gennaio 2019

Funghi, cerchi delle streghe e un nuovo mistero


Rieccomi qui, nuovo anno e nuovo mistero. La scorsa volta vi ho parlato del peperoncino Ulupica, che viene infettato dal fungo dell’LSD diventando allucinogeno. Non a caso i funghi sono racchiusi, nell’ambito della biologia, in uno dei sette regni che, sommati, incorporano tutte le forme di vita conosciute, e quindi ben differenti da qualunque altra cosa esistente in natura.
Quali sono i rapporti tra funghi e streghe? In un racconto che ho scritto per un’antologia, ho parlato dell’Aspergillus fumigatus, dalle qualità particolari che pare fossero conosciute già dalle “streghe” nel 1300. L’Aspergillus, al contatto, rilascia spore tossiche che, se inalate, inducono uno stato di alterazione simile alle allucinazioni. Ebbene, i prati su cui si ritrovavano le streghe per i sabba pare non fossero altro che campi di Aspergillus, scelti con cura per poterci ballare sopra finché le spore rilasciate dal fungo non le stordivano tipo rave party. Praticamente, la discoteca prima che venisse inventata e senza pusher se non la natura stessa.
Ovviamente ci sono anche altre versioni sulla radice delle credenze che portarono all’Inquisizione, ma questa mi sembra la più affascinante e, al contempo, più divertente: me le immagino occupate a ballare come ossesse e inalare droga di proposito.
Altra radice, ma uguale fascino, hanno i cerchi delle streghe, cerchi di funghi sviluppati in circolo sui prati, con diametri anche di centinaia di metri. In breve, per alcune specie di funghi, quando nasce il primo di un grappolo gli altri si pongono tutti attorno al capostipite. Poi però, i nuovi funghi trovano più facile crescere verso l’esterno che riguadagnare il centro del cerchio, terreno già utilizzato dai loro “antenati” e quindi con pochi nutrienti perché sfruttato in modo massiccio. Dato che la Natura è perfetta, in assenza di ostacoli i cerchi lo sono altrettanto, dando vita a qualcosa che fa pensare agli alieni, al Demonio o a chissà cos’altro. Invece, sono solo una manna dal cielo per chi va a caccia di funghi nei boschi, perché gli basta seguire la circonferenza per farne incetta. E, al ritorno a casa, un bel risottino diventa d’obbligo.