Le rare volte in cui vedo un telegiornale (preferisco informarmi attraverso altri canali), se siamo in un periodo nero per quanto riguarda il prezzo del petrolio, noto che non mancano mai gli allarmismi sul prezzo della benzina. Aumenta, sta aumentando, livelli mai raggiunti prima etc.
Ultimamente, però, nessun allarmismo. Sì, ok, qualche
notizia negativa ogni tanto non manca, ma i media non se ne stanno più
occupando come prima. Perché? La foto che accompagna l’articolo l’ho scattata
giusto due o tre giorni fa (il prezzo probabilmente ancora adesso è lo stesso,
se non è ulteriormente diminuito) ed è una media dei distributori della mia
zona: ho visto anche 1,562 per il diesel, e nessuno più su di 1,59. Perché,
quindi, non si parla del prezzo della benzina che scende negli stessi spazi e
per lo stesso tempo impiegato per far sapere che, invece, in altri periodi aumenta?
Giusto a livello intuitivo, dire che il prezzo raggiunto non si vedeva da due
anni presuppone che in quei due anni sia stato minore e più abbordabile, ma se
ne è parlato?
Quando, nel giornalismo, si deve dare una rettifica, eticamente
dovrebbe essere presente nello stesso spazio occupato della notizia errata data
nel numero precedente. Invece questo non accade quasi mai, e lo stesso vale per
il prezzo dei carburanti.
A me sembra che si voglia dare risalto a notizie dai toni
negativi a discapito di quelle più positive. Se in Italia avviene un omicidio
efferato, a fare da giudici sono i presentatori degli approfondimenti
televisivi (qualcuno ha detto Michele Misseri?), quando negli stessi spazi e
per lo stesso tempo si potrebbe parlare del premio Nobel per la pace, giusto
per dire la prima cosa che mi è venuta in mente.
Perché questa cappa opprimente ci viene propinata ogni occasione
possibile? Ecco, avrei un paio di risposte anche in tal senso, ma voglio
lasciare aperta la domanda per voi lettori e nel caso intervenire. Quindi,
secondo voi, perché?
P.S. Il titolo non era esatto, nessuna ecatombe. Alla prossima edizione.