Una notizia di inizio mese mi ha riportato alla mente altri eventi, e ho deciso di collegare le varie idee in un solo post. Ma partiamo dal principio.
Negli anni a cavallo tra il secondo e il terzo millennio, imperversava il personaggio di Concetta Di Palma, meglio conosciuta come Concetta Mobili. Era la titolare dell’omonimo mobilificio di Casapulla, in provincia di Caserta, e divenne famosa per le particolarissime pubblicità che permisero, tra le altre cose, alla sua azienda di aumentare le vendite a dismisura.
Le si aprirono le porte della televisione, fu ospite di Maurizio Costanzo e di Piero Chiambretti, oltre che di Lino D’Angiò per una rete locale ma molto seguita, dove esprimeva i famosi “Concetti nobili di Concetta Mobili”. Una pagina televisiva che non saprei se definire esattamente trash o qualcosa di mai visto prima, una mistura tra diversi stili.
A ogni modo, la sua offerta maggiore era rivolta agli sposi, ai quali proponeva i mobili di tutta la casa a prezzi e condizioni che tagliavano fuori la concorrenza, inoltre tra i vari bonus c’era Mario Merola che cantava l’Ave Maria agli sposi o l’auto d’epoca “scappottabile” per il giorno del matrimonio. Quando voleva strafare, nelle pubblicità e in TV, per l’acquisto completo dei mobili offriva il ricevimento gratuito alla Sonrisa o il viaggio di nozze. Non so se abbia mai mantenuto la parola, ma non mi stupirei che fosse sul serio così, dato che era vulcanica, sempre, ma a suo modo onesta.
Il 24 aprile 2005 venne a mancare per un infarto, e da allora il mobilificio segnalato dal celeberrimo “vigile luminoso” vide colare a picco le vendite, senza la luminosità della prorompente Concetta. Meno di quattro anni più tardi, nel febbraio del 2009, il mobilificio dichiarò fallimento e venne chiuso. Un finale triste, ma sette anni dopo la storia sembra voglia ripetersi.
Altro personaggio campano noto, altri programmi televisivi, questa volta grazie a Real Time. Qui è andata in onda la controversa trasmissione “Il Boss delle cerimonie”, una sorta di reality ambientato nella struttura di Antonio Polese, la Sonrisa, la stessa che figurava tra i benefit di Concetta Mobili. Tra l’altro, prima che la Sonrisa diventasse famosa per la seconda volta, io ci sono stato per una cerimonia, e posso assicurarvi che quella ammirata in televisione è molto diversa da ciò che si poteva vedere prima.
Giusto un sunto velocissimo, dato che parliamo di storia recente, riguardo la Sonrisa. A inizio novembre, un mese e mezzo fa, i locali sono stati sequestrati per abuso edilizio, infine l’1 dicembre è morto Antonio Polese, mentre ancora si stava girando la quinta stagione del programma ambientato nel suo regno.
Il figlio ha detto di voler continuare e creare anche la sesta stagione, ma Antonio Polese e Concetta Mobili mi sembrano molto simili. Senza Concetta, quindi, il mobilificio è fallito. Cosa accadrà ora al programma e alla Sonrisa?
Non nutro molte speranze e mi dispiace, perché i simboli veraci di questa zona, per quanto magari non condivisi per diversi motivi da tutti, sono sempre meno, e mi piacerebbe vedere ancora in alto il simil-reality campano.