domenica 28 agosto 2016
CM Punk: dalla WWE alla UFC, sempre al massimo
Come promesso la volta scorsa, rieccomi a parlare di MMA e nello specifico della sua massima federazione mondiale, la UFC. Le MMA rappresentano uno sport da sempre molto controverso, e quindi parto dallo scorso intervento, dato che nel frattempo sono sorte novità. Nonostante non ci siano conferme, sembra che The Beast, Brock Lesnar, vittorioso contro Mark Hunt, sia risultato positivo a un controllo antidoping, forse due. Ebbene, sempre che 1) la sostanza sia stata realmente assunta e 2) abbia di fatto deciso la sua vittoria, falsando il risultato, il cammino di Lesnar nelle MMA resta comunque superiore a quello di tantissimi altri fighter.
Dopo questa doverosa precisazione, passo all’argomento di questo pezzo, e voglio affrontare con voi il capitolo CM Punk, altro ex-wrestler WWE (compagnia simbolo del wrestling), approdato alla UFC, uno che sicuramente non corre rischi all’antidoping: segue la filosofia Straight Edge, ovvero niente droghe, alcol o eccessi di alcun genere, e anzi fino a qualche tempo fa era vegano, regime alimentare che ha dovuto abbandonare perché mal si sposava con i massivi allenamenti di wrestling o Mixed Martial Arts.
All’evento in PPV, UFC 203, il 10 settembre, affronterà Mickey Gall. Un suo pallino, le MMA, e da suo fan mi farà piacere poterlo ammirare anche nell’ottagono, ma a differenza di Lesnar, Punk a mio avviso non ha quella preparazione necessaria (intendo preparazione giovanile e di formazione, non quello che sta facendo in questi mesi). E comunque anche Lesnar ha perso all’esordio.
Ciò porta a un altro punto che mi rende dubbioso: The Beast Incarnate ha esordito nella UFC a 30 anni e mezzo, mentre Phil Brooks, ovvero CM Punk, ora, a quasi 38 anni; Lesnar ha avuto tempo per riprendersi dalla sconfitta grazie all’età, tempo che mancherebbe alla Straight Edge Superstar, tranne se il proprietario della UFC, Dana White, decida di sposare in pieno la sua causa tanto da riproporlo con lo status di perdente. Con Lesnar l’ha fatto, e lui è arrivato al titolo massimo, ma vorrà in caso ripetere la scommessa?
Guarderò il match del nativo di Chicago, sapendo che sia più probabile una sconfitta di una vittoria, ma calcolando anche che la sua determinazione potrebbe fargli superare l’ennesimo ostacolo.
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