domenica 25 settembre 2016
CM Punk e il ballo dei debuttanti
Ho atteso un po’ per scrivere questo pezzo: il 10 settembre CM Punk ha esordito nelle Arti Marziali Miste, direttamente nella maggiore federazione mondiale, UFC, argomento di cui ho già parlato qui.
La sconfitta, per mano di Mickey Gall, è arrivata al primo round, dopo 2 minuti e 14 secondi di lotta. Un inizio in cui ha gettato il cuore oltre l’ostacolo, lanciandosi contro il giovane avversario. Peccato che quest’ultimo lo abbia bloccato a terra in un lampo, e Phil Brooks non sia più riuscito ad alzarsi, cedendo dopo 2 minuti di pugni e prese di sottomissione. Più che l’esito dell’incontro, che come ho detto nel precedente intervento era il più verosimile, ho seguito le dichiarazioni di Dana White, patron della UFC. L’uomo ha detto che il prossimo incontro dell’ex wrestler campione mondiale non sarà nella sua federazione, che dev’essere un punto di arrivo e non uno stage per imparare.
Ho letto diverse critiche nei confronti di CM Punk, che non condivido. In realtà, ho atteso un po’ per scriverne, spulciando il suo profilo Twitter in attesa di risposta, che non è arrivata. Non ha commentato nemmeno la sua pazzoide moglie, l’ex wrestler AJ Lee e campionessa mondiale in WWE a sua volta, se si eccettua un “my hero” corredato da foto a fine incontro.
Non condivido le critiche perché in pratica lui ha chiesto a Dana White di lottare in UFC e l’altro ha accettato. Piuttosto, lo stesso proprietario della federazione è stato frettoloso sia nell’assumerlo sia nello scaricarlo, questo si può dire.
La domanda che ho da giorni e che, invece, voglio porvi, è: ha fatto bene a chiedere di debuttare lì, o avrebbe dovuto fare la gavetta in federazioni minori? Lascio a voi la risposta, non mi sono ancora fatto un’idea precisa.
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