domenica 28 ottobre 2018
L’avversario peggiore di Roman Reigns
È di questi giorni la notizia che il WWE Universal Champion, Roman Reigns, si sia di nuovo ammalato di leucemia, dopo aver lottato contro di essa per 11 anni, ed averla sconfitta già una volta. Durante un toccante promo nella puntata di Raw di lunedì scorso, ha reso vacante il titolo ed è stato salutato dai wrestler che con lui formano la stable dello Shield, Seth Rollins e Dean Ambrose.
Roman Reigns è, di fatto, l’uomo di punta, il simbolo moderno del wrestling, quello che ruota sempre attorno alla cintura principale oppure ha feud che mettono in ombra la lotta per la cintura stessa, e con la sua assenza si aprono interessanti scenari. Ora, ovviamente sarei contento se tornasse e avesse un regno da campione di 1001 notti che Sherazade levate, ma la sua gestione mi ha sempre lasciato perplesso: non è mai stato accettato totalmente dal pubblico perché “costretto” a vincere dalla dirigenza che ha puntato su di lui come su nessun altro. Eppure, nelle ultime edizioni di Wrestlemania è sempre andato per il titolo o per match altrettanto importanti (è stato l’unico, oltre a Brock Lesnar, a battere Undertaker allo Showcase of the Immortals), si doveva sempre trovare spazio per lui o farlo perdere in modo che sembrasse comunque dominante.
Ecco, è mai possibile che l’uomo di punta della federazione mondiale di punta (scusate la ripetizione) del wrestling debba farsi da parte solo se ha un tumore? Non sarebbe stato meglio puntare, a suo tempo, su Seth Rollins, Braun Strowman o altri? Lo stesso, lunghissimo, regno, di Brock Lesnar, oltre 500 giorni, si è verificato solo perché veniva sempre rimandato il momento in cui Roman Reigns poteva batterlo senza una veemente protesta dei fan tra il pubblico. E avere Brock Lesnar come eterno traghettatore del titolo WWE in attesa dell’attimo giusto di Reigns la dice lunga su cosa sia stato creato col tempo.
A ogni modo, sperando che torni presto a vincere il titolo e farlo suo per anni, perché significherebbe che sta bene, spero altresì che Vince McMahon, Triple H e chi altri approfittino di questo periodo per creare altri main eventer, così che popoli poco avvezzi al wrestling non conoscano solo le leggende (Shawn Michaels è stato “costretto” al ritorno lottato in Arabia Saudita, ad esempio) e Roman Reigns. Ne guadagnerebbero tutti.
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