Nel gennaio 2010, sulla bacheca di molte donne iscritte a Facebook cominciarono a comparire dei colori. Si trattava di un’iniziativa, partita da Detroit, per sensibilizzare alla prevenzione del tumore al seno, e i colori postati erano quelli del reggiseno di ogni utente che “partecipava” all’iniziativa.
L’interesse del pubblico maschile, forse un po’ troppo voyeur, una volta capito che le donne stavano indicando il colore del reggiseno, portò effettivamente attenzione verso questo male. Già qui, forse si potevano trovare altre strade per raggiungere lo stesso risultato, ma è stata semplicemente scelta una strada come un’altra.
Il fondo si è toccato, a parer mio, con la campagna seguente, lanciata forse da pervertiti repressi. Infatti, per aderire alla campagna successiva bisognava indicare dove si posava la borsetta, introducendo con “mi piace”. Ora, un utente di sesso maschile cosa pensa quando legge “mi piace sul tavolo in cucina”? Più che a una borsetta, direi a una posizione del kamasutra. Che poi, tra l’altro, indicare dove si posa la borsetta come può sensibilizzare alla prevenzione del cancro?
Con la “moda” degli ultimi giorni, consci di aver già toccato il fondo con “mi piace sulla poltrona vibrante”, ci si è spinti oltre, e si sta scavando. Leggiamo un messaggio tipo: “36 cm 8 minuti”. Adesso, innanzitutto cosa c’entra col cancro al seno, e in che modo si previene indicando due numeri? E ancora, questi due numeri a cosa vi fanno pensare? Inutile girarci intorno, lunghezza del sesso maschile e durata delle prestazioni. La gioia dei voyeur, forse gli stessi che hanno promosso l’iniziativa.
Invece si tratta della misura delle scarpe, seguita da “cm” (e non “misura scarpe”, giustamente) e dai minuti che si passano davanti allo specchio quando le donne si pettinano. Trovo che, oltre che fuorviante (fa pensare a tutto tranne al tumore al seno, come anche la questione della borsa), svilisca fortemente il sesso femminile. Il motivo è semplice: gli organizzatori pensano che le donne siano tutte delle svampite che passano ore davanti allo specchio per pettinarsi. Il che originerebbe, secondo loro, un numero di minuti alto. Il loro sogno è una donna con 40 di piede che passa mezz’ora in bagno per pettinarsi. “40 cm 30 minuti” sensibilizza forse all’uso dell’allungapene a pompa svedese di Austin Powers, ma certamente non previene il tumore al seno.
Nessun commento:
Posta un commento