In questi giorni sto ascoltando diversi album degli Iron Maiden, godendomi la voce di Bruce Dickinson che in alcuni pezzi, come “Bring your daughter... To the slaughter”, raggiunge un’estensione davvero notevole. Un altro pezzo molto rappresentativo è senz’altro “2 minutes to midnight”, datato 1984, che mi ha portato a rileggere e riscoprire il cosiddetto Orologio dell’Apocalisse.
Quest’orologio, puramente simbolico, è stato creato nel 1947 dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago, e serve da allora a segnalare quanto siamo vicini alla fine del mondo a causa delle armi atomiche. C’è da dire che venne creato appunto per tenere alta la tensione su questo problema e per evitare, per quanto possibile, di raggiungere la mezzanotte, ma il fatto che non sia andato mai più in là delle 23.43 dà da pensare.
Innanzitutto, come funziona? Nel 1947 gli scienziati dettero un’ora d’inizio, fissata alle 23.53 calcolando il boom di quegli anni delle armi nucleari. Ogni azione dell’uomo, dai patti di non belligeranza alla corsa per sviluppare l’apparato bellico, fanno scattare l’orologio in avanti o indietro. Tra il 1949 e il 1960, l’orologio si spostò dapprima sulle 23.57 e poi sulle 23.58 (appunto “2 minutes to midnight”), fino a quando il presidente americano John Fitzgerald Kennedy firmò il Partial Test Ban Treaty, che tentò di mettere al bando i test nucleari.
Da allora, il su e giù dell’orologio ci ha portati all’attuale 23.55, con un nuovo fattore che regola l’ora dal 2007: l’inquinamento atmosferico. Non a caso lo scarto alla mezzanotte dal 2007 a oggi è diminuito di due minuti. Ora, perché nonostante quest’indice di pericolo, unito ai sempre più allarmanti bollettini tecnici, si faccia davvero poco per rendere più salubre l’aria terrestre è la vera domanda.
A cui peraltro non c’è risposta, o meglio ce ne sarebbe una sola, brevissima: soldi. Ma l’estinzione della razza umana, a cui la mezzanotte porterà, cadrà anche su coloro che lucrano su questo settore, per cui non sembra una risposta sufficiente. Io credo che l’uomo stia perdendo l’istinto di autoconservazione, e se fra le persone comuni ciò è appena percettibile, non lo è altrettanto tra le persone cosiddette “di potere”, le cui scelte sono chiaramente deleterie per la Terra stessa.
La razza umana, a mio modesto avviso, ha fallito. E dato che tra noi e gli altri animali la differenza è nella capacità di immagazzinare informazioni che porta, con l’esperienza, a quella che chiamiamo “intelligenza”, forse il problema è lì. I gatti, ad esempio, hanno una memoria di pochi mesi: al di là di link zuccherosi su Facebook, da diabete puro, le madri stesse non riconoscono i figli dopo poco più di tre mesi e restano uniti solo perché, nel loro essere limitati, capiscono che l’unione fa la forza.
Però la mancata intelligenza li porta a non voler creare armi di distruzione di massa, quindi di chi è la vera superiorità?
7 commenti:
Complimenti, bel post e profonda riflessione.
Ti suggerisco i primi album degli Iron Maiden, quando il front man era Paul Dianno, bellissima voce anche quella, meno educata e tecnica, ma altrettanto intensa quanto quella di Dickinson.
Comunque gli IM si sono sempre distinti per testi pregni di significato, fin dalle loro origini, è stato anche questo il segreto del loro successo? Basti pensare a Powerslave, una sorta di concept che ruota sul significato di libertà. Molto attuale!
Appunto in Powerslave è contenuta la canzone di cui parlo. Comunque non so se è perché li ho conosciuti con Dickinson come frontman, ma per me non c'è uomo più adatto di lui per gli Iron Maiden...
anche io preferisco i primi album degli IM. Paul Di'Anno, con i suoi vocalizzi isterici, spavaldi e selvaggi, rende proprio l'idea della vita di strada, aggiungento un'energia occulta alla black sabbath...
cmq sono d'accordo con Paolo sul fatto che Dickinson è il più adatto (possiamo dire anche più "professionale") per gli iron Maiden. In Powerslave trionfano urla incalzanti, epiche e mostruose, decisamente fedeli al sound dei Maiden...é l'opera d'arte in questo genere (insieme a "number of the beast")
http://www.youtube.com/watch?v=mRv5m8u_txo
La voce di Dickinson ha dato agli Iron Maiden qualcosa di diverso rispetto ad altri gruppi, appunto, come dice Cristina, più professionale. Non che Paul Di'Anno non lo fosse, ma erano simili a molti altri.
E poi ha il merito di aver "salvato" il gruppo da Blaze Bayley :-D
:D
Ed infatti non ho detto di preferire Di Anno. Dickinson è immenso e sicuramente non può esserci miglior frontman di lui per gli IM :D
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