domenica 13 aprile 2014

Il viaggio del Guerriero


Tempo fa ho scritto un racconto, poi pubblicato su un’antologia di un’associazione culturale di cui sono socio. Ho riproposto il racconto su questo blog per voi lettori, si tratta de “Il tunnel”, che ha come protagonista un uomo e il suo, diciamo, “incontro” con la bomba atomica lanciata in Giappone alla fine della seconda guerra mondiale. Non vi dico di più, cliccate sul titolo della storia se volete leggerla.
Quelle pagine sono tratte da episodi realmente accaduti, e dimostrano ancora una volta come la realtà spesso superi la fantasia. Purtroppo ciò è successo di nuovo appena pochi giorni fa, con una leggenda del wrestling come Ultimate Warrior. Prendendo spunto dalla realtà, come ho avuto modo di dire anche durante alcune presentazioni del mio libro “Dodici”, si possono tessere storie molto valide, come l’industria di Hollywood ha capito da tempo con i film biografici.
Per Ultimate Warrior, però, la vicenda reale ha un finale molto più triste. La sua vita basterebbe da sola per girarci un film o scriverci un best seller, tra WWF, WCW, abuso di steroidi come da lui stesso confessato e “ritorno alla vita” una volta ripulitosi. Ma gli ultimi giorni di vita di James Hellwig sono quelli più peculiari. In breve, una volta lasciata polemicamente la WWF nel 1996 (seguì una causa che vinse), approdò in WCW nel 1998, probabilmente solo per soddisfare l’ego di Hulk Hogan che voleva batterlo sul ring dopo aver perso contro di lui a Wrestlemania VI nel 1990 (unica sconfitta pulita di Hogan nella WWF), per poi lasciare il wrestling. Nel 2014, dopo quasi 20 anni, decide di tornare in WWE (nuovo nome dell’allora WWF) per essere introdotto nella Hall Of Fame.
In un crescendo velocissimo di emozioni, il 5 aprile si svolge la cerimonia della Hall Of Fame, con lui come star principale. Il 6 va in onda Wrestlemania XXX, nel quale appare sullo stage, mentre il giorno dopo ancora, 7 aprile, compare a Raw per un promo dal sapore profetico, nel quale, tra le altre cose, dice: “Il cuore di un uomo un giorno smetterà di battere, i suoi polmoni esaleranno l'ultimo respiro. E se ciò che quell'uomo ha fatto in vita farà pulsare il sangue nelle vene di altri uomini, la sua essenza diventerà immortale. Lo spirito di Ultimate Warrior vivrà in eterno.
Infine, l’8 aprile, muore a 54 anni. Chi ha parlato con lui gli ultimi giorni, ha descritto un Ultimate Warrior molto affaticato ma anche sereno, che ha cercato di seppellire l’ascia di guerra con tutti coloro con cui aveva litigato, da Vince McMahon ad Hulk Hogan, passando da Jake The Snake Roberts e altri. Forse sentiva avvicinarsi la sua fine, ma come un wrestler ha affermato su Twitter, “gli ultimi giorni era sempre sorridente, se ne è andato in pace con se stesso”. Di sicuro una morte prematura e figlia degli eccessi del passato, ma trovare la serenità non è un traguardo da poco, ed è stata forse la sua più grande vittoria.