Proprio oggi pomeriggio, su Internet, ho trovato la foto che accompagna questo pezzo, poche ore prima della triste notizia: scattata presumibilmente nel 2012, quando Leonard Nimoy ha prestato la voce al suo modellino del dottor Spock di Sheldon Cooper, raffigura il cast del noto telefilm “The Big Bang Theory” in un momento di pausa, in compagnia dell’attore 83enne scomparso oggi.
Non ho seguito bene la serie che lo ha consegnato alla
storia, “Star Trek”, dandogli un successo interplanetario, ma ho visto l’intera
serie “Fringe”, dove figurava come personaggio cruciale tra i due mondi e dove,
a mio modo di vedere, si è fatto notare per le doti recitative, grazie anche a
un personaggio che gli si addiceva come non mai.
La sua carriera, come è facilmente intuibile, è stata
davvero lunga, ed è cominciata nel 1951, ben 63 anni fa, e ancora nel 2013 si è
concesso un cameo nel film “Into Darkness - Star Trek”, diretto da J. J.
Abrams, che a sua volta ha diretto anche le serie televisive “Lost” e appunto “Fringe”.
Credo che abbia sì legato il suo nome alla fantascienza, ma solo perché si è
trovato al posto giusto al momento giusto: non ha interpretato il ruolo del
dottor Spock, ma lo è diventato, un po’ come Kathy Bates è diventata Annie
Wilkes in “Misery non deve morire”, o Jack Nicholson che si è trasformato nel
Jack Torrance di “Shining” del maestro Stanley Kubrick. Si vede quando qualcuno
crede così tanto nel suo personaggio da trasformarsi del tutto.
Lo stesso accade a Jim Parsons, nel suo passaggio a Sheldon
Cooper. E a proposito di “The Big Bang Theory”, mi piacerebbe che venisse ricordato
in qualche modo, anzi credo che accadrà: non mi aspetto nulla di diverso da una
serie in cui il telefilm con Nimoy è letteralmente venerato dai quattro nerd e che piace molto addirittura a Stephen Hawking (non devo dirvi chi è,
vero?) tanto da comparirci due volte. Finora.
A proposito di Stephen Hawking, il genio inglese è comparso
o ha prestato la voce in serie come “I Simpson” e anche... “Star Trek”. Credo
che ci sia abbastanza materiale per dare il giusto tributo al dottor Spock in “The Big
Bang Theory”, magari nella nona o decima serie con una memorabile partita di carta forbice sasso Lizard Spock, per chiudere un cerchio
iniziato idealmente nel 1966, con le prime puntate di uno dei telefilm più
famosi della storia.
Lunga vita e prosperità.
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